Posta elettronica certificata per parlare con lo Stato

Forse non lo sapete, ma le comunicazioni con l’INPS e la pubblica amministrazione possono avvenire per via telematica dimenticando carte e cartacce. Basta andare sul sito dell’INPS e, come prima cosa richiedere l’accesso all’area personale. Dovrete riempire qualche form dopo di che vi verrà assegnato un PIN, ossia un numero che, assieme al vostro codice fiscale, vi permetterà di accedere ai servizi on line.

La prima parte del pin vi viene assegnata subito, la seconda parte vi arriverà per posta dopo qualche giorno (a me ne sono passati un paio).
A questo punto potrete richiedere la PEC, la famigerata posta elettronica certificata che permette, tramite email, di sostituire le “vecchie” raccomandate con ricevuto di ritorno. Sì, perché la posta elettronica certificata sfrutta un sistema software per assicurare al vostro interlocutore che voi siete proprio voi, e viceversa.

La casella si posta elettronica certificata può essere utilizzata solo per comunicazioni tra voi e l’amministrazione, niente posta certificata con gli amici a carico dello Stato insomma. Sì, perché tutto quanto detto fino ad ora è gratuito. Gratuito… diciamo che è stato già pagato con le tasse. Ma è un servizio. Ben venga.

Certo è che per avere il mio indirizzo PEC devo comunque recarmi alla mia sede INPS non prima di aver stampato qualche foglio di carta da portare firmato assieme alla copia in fronte retro della mia Carta d’Identità.

Stando a quanto dice l’ordine di registrazione sono poco più del 42milllesimo italiano a fare la richiesta. Non so di preciso da quanto è su il sistema ma non mi sembrano certo tantissimi iscritti. Vedremo che succederà in seguito.

Anche perché stando a quanto dichiarato nell’informativa si tratta per ora di un sistema sperimentale. Speriamo che non sparisca tutto assieme alla mia quasi casella di posta formata da: codicefiscale@inpspec.gov.it.

Va be’, tutto sommato non mi dispiace poi troppo di non poterla usare con gli amici. E chi se la ricorda.