Lo hanno definito “progetto di rigenerazione urbana” e in effetti se prendi uno stabilimento ormai abbandonato, una volta importante, e lo rigeneri, esattamente di questo si tratta. Una città che cambia volto. Si parla di Saronno, provincia di Varese a due passi da Milano.
Mi aveva portato l’amico Alessandro Galli, un po’ di tempo fa ormai, a visitare i vecchi stabilimenti saronnesi dell’Isotta Fraschini, le automobili di lusso, che avevano lasciato quei luoghi abbandonandoli a vicissitudini che sono ben presto diventati incuria dilagante che, pian piano, ha fagocitato tutto.
Erano rimasti monumenti geometrici, richiamo a una grandezza ricoperta di polvere ed erbacce, vetri rotti.
Quelle fotografie erano rimaste in un cassetto e nella pubblicazione che ne avevo fatto in questa pagina a suo tempo, ma il progetto andava avanti.
Ora quelle foto fanno parte di un coro più ampio. Il primo nucleo di quelle foto ha fatto partire un’idea. D’altra parte non ero solo io ad aver visitato quegli spazi, valeva la pena tirare fuori le immagini e dargli una forma che è diventata racconto di evoluzione urbana.
Ne è nata una mostra diffusa nella città. Manifesti sparsi e senza ordine di autore, messi alla rinfusa ma in posti ben definiti fini al 24 dicembre 2024, tante volte passaste per Saronno troverete le foto, alcune mie, altre pure ma non immediatamente riconoscibili – il motivo c’è. Cinque foto per autore a raccontare a Saronno la città di Saronno.
Qui, poi, per saperne di più sul progetto: https://www.vivaiosaronno.org
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