A fare un bilancio sulla lavagna, tra buoni e cattivi, le case editrici non ne escono mica tanto bene con i libri del liceo (peggio ancora con quelli delle medie).
Se alle medie avevano trovato il modo di far spendere soldi ogni anno, rendendo i libri invendibili perché strutturati per fare gli esercizi direttamente sulle pagine del volume e non su quaderni che si cambiano una volta finiti, alle superiori il bagno di sangue riguarda i libri digitali.
Nel tentativo di alleggerire le spalle degli studenti rispetto alle medie (dove si caricavano anche 15 chili di zaino, che su fisici che si stanno sviluppando non è il massimo) i libri del liceo possono essere attivati online.
Che vuol dire? Che basta avere un tablet recente/decente per portare in cartella i libri di scuola senza pesi aggiuntivi, con poche eccezioni. Studenti e professori decideranno di volta in volta cosa mettere fisicamente sui banchi.
Facile no? Mica tanto.
Per cominciare le attivazioni dei libri non sono proprio facilissime. Ok, stimolano gli studenti a modernizzarsi, chi non mastica un di digitale si evolve velocemente sbattendo un po’ la testa. La fruibilità può non essere ottimale per tutti anche se, rispetto a qualche anno fa, le cose mi pare stiano migliorando.
Libri usati? Sei fregato/a
I mercatini dei libri di seconda mano erano un fiorire dello spaccio di volumi usati e strausati ai tempi del (mio) liceo, alcune librerie selezionate e quella certa zona del Lungo Tevere erano la Diagon Alley della cultura superiore. Più i libri erano squinternati e più si risparmiava, poi a casa si lavorava di scotch e fantasia a rifare rilegature o almeno a ricomporre pagine mischiate.
I soldi si tenevano per altro che non per gli editori.
Oggi quasi tutti fregati.
Se comprate un libro usato non è detto che potrete attivarlo digitalmente. Se lo ha fatto il precedente proprietario vi attaccate al tram: l’attivazione è solo sul nominativo del primo proprietario per molte case editrici e se gli scrivi spiegando la situazione si mostrano magnanimi: possiamo darti una nuova attivazione al 30 per cento del prezzo di copertina del libro. Che, in sostanza, è quel che si risparmia per un libro in buono stato. Ergo, conviene comprarlo nuovo, perché si rischia di spendere la stessa cifra del nuovo per avere un libro usato (sì con il plus di qualche appunto utile se chi lo aveva prima era uno bravo).
Di qui la scenetta di Bombolo per chi ha la coscienza in fase di attivazione.
(immagine d’apertura realizzata con IA)







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